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Quanto mi COSTI (veramente)? Introduzione al TCO (Total Cost of Ownership)

Ieri mattina mi sono imbattuto in questo articolo (https://www.bluerating.com/banche-e-reti/640219/consulenti-i-vostri-clienti-pagano-molto-e-troppo?) di Bluerating. Vi riporto qui sotto le parti che mi hanno ispirato nella stesura di questo articolo di approfondimento. 

Si consideri che spesso non è convenienza del cf evidenziare questo tema, in quanto, la gran parte delle reti posiziona le masse in architettura chiusa (monobrand) o guidata (wrapper e contenitori vari) con costi che superano il 3% e spesso il 4%. Per non parlare di molte delle banche tradizionali o private, in cui la situazione è analoga. 

Da un’analisi del TER sulle posizioni detenute presso la concorrenza, nel 90% dei casi il cliente scopre che paga molto, troppo. E probabilmente gli strumenti inseriti nei portafogli sono di bassa qualità come gestione.

Partendo da questo tipo di riflessioni, si va poi a ragionare su un portafoglio alternativo che sia più fair lato costi e che abbia al suo interno fondi e sicav di comprovata qualità, abbinati nel modo corretto grazie anche all’ausilio di un ufficio studi di livello. A questo punto si aprono opportunità di raccolta davvero importanti.

E’ vero che il livello di cultura finanziaria in Italia è ancora basso, tuttavia chi sarà in grado di preparare una trattativa di questo tipo, sono convinto potrà accelerare enormemente nella propria crescita, contribuendo anche ad innalzare la consapevolezza dei clienti nelle proprie scelte di investimento.

Effettivamente è quello che mi capita tutti i giorni, il 90% circa dei portafogli che analizzo di altre banche hanno le caratteristiche sopra riportate. Costi elevati dei Fondi, commissioni di ingresso, di uscita, switch e di Performance.  Per non parlare di alcune Polizze di Ramo III o Multiramo dove oltre al costo dei fondi sottostanti si trovano costi assicurativi anche del 2%, facendo arrivare i costi anche al 4% anno. 

  • Che cos'è il TER?

Prima di tutto analizziamo un termine presente nell'articolo, Il TER. 

Nell’ambito dei fondi comuni di investimento, il concetto di TER, acronimo che sta per total expense ratio è fondamentale. Esso è un indicatore sintetico del costo dei fondi di investimento. Consente di valutare con immediatezza (mediante un valore espresso in punti percentuali) quanto incidono le spese di gestione sul capitale in gestione. Nel suo calcolo rientrano tutti i costi che sono a carico del sottoscrittore: commissione di gestione, eventuali commissioni accessorie, come quelle di performance, i costi della banca depositaria, i costi di intermediazione, di certificazione dei rendiconti (audit) e più in generale spese amministrative. Grazie al fatto di essere rappresentato con un valore percentuale e di essere obbligatoriamente segnalato nel prospetto informativo, con il TER sotto mano è molto facile confrontare i livelli di costo di società differenti. Nel tener d’occhio il valore del TER bisogna prestare attenzione al fatto che, nonostante una commissione di gestione contenuta, quelle di performance siano troppo elevate è quindi incidano negativamente.

Il TER varia in base al tipo di fondo e in genere è più alto su quelli azionari (media 2,38% sull’investito) e più basso su quelli monetari (medio 0,8% sull’investito).

Dal TER però sono esclusi i costi di negoziazione riconosciuti ai broker per la compravendita dei titoli, gli oneri fiscali e le commissioni di sottoscrizione, rimborso e switch, pagati direttamente dal sottoscrittore.

Esempio di Costi (ELEVATI) , uno dei tanti. 

fonte Morningstar

Per fare un esempio pratico, 100.000€  investiti in questo fondo COSTANO 3290€ l'anno

  • IMPATTO DEI COSTI SUGLI INVESTIMENTI

L’Esma, authority europea degli strumenti e mercati finanziari, ha recentemente pubblicato un articolo sul tema dell’impatto dei costi sul rendimento dei fondi d’investimento europei. Lo studio prende in esame il periodo tra l’inizio del 2013 e la fine del 2015. Il campione dei dati presi in considerazione, che copre decine di migliaia di fondi europei, è rappresentativo dell’intera industria dell’asset management nelle diverse giurisdizioni europee. I risultati del evidenziano i diversi fattori che contribuiscono a ridurre il rendimento per gli investitori a causa dell’applicazione del TER, dei costi connessi alla sottoscrizione e al rimborso da parte dei clienti e dell’effetto derivante dal tasso di inflazione.

I Ter pesano sul rendimento dei fondi per un ammontare compreso che corrisponde a una riduzione del 13% del rendimento conseguito. Le commissioni di sottoscrizione variano tra 1 e 77 bps, L’applicazione di commissioni per il rimborso riduce ulteriormente il risultato netto per gli investitori. Sommando l’effetto dei costi correnti e delle commissioni di sottoscrizione e di rimborso, si conclude che il rendimento viene ridotto di una misura pari al 20%. 

Se infine si considera anche l’effetto derivante dal tasso di inflazione, che riduce il rendimento conseguito dagli investitori in termini reali, si ottiene una dato complessivo pari al 29%.

Il peso dei costi e oneri sul rendimento varia sostanzialmente in funzione della tipologia del cliente (retail/istituzionali), dello stile di gestione (attivo/passivo) e delle asset class di specializzazione del fondo. Tralasciando gli effetti dell’inflazione, il solo peso dei costi e oneri applicati, determina un maggiore effetto sui fondi obbligazionari e monetari (rispettivamente 31,9% e 34,8%) mentre sui fondi azionari la riduzione del rendimento è quantificabile nel 15,4%. I rendimenti dei fondi a gestione attiva sono ridotti in misura pari al 20,7%, mentre per i fondi passivi i costi incidono per il 5,2% del rendimento.

I dati risentono anche delle diverse giurisdizioni nazionali: i Paesi nei quali si evidenzia un maggiore impatto dei costi sono l’Austria, il Lussemburgo, la Spagna e l’Italia. Nel nostro Paese, a fronte di un dato medio europeo del 20%, il peso dei costi è quantificabile nel 27,7%.

Adesso aumentiamo l'orizzonte temporale, vediamo l'effetto. 

Ipotizziamo un capitale iniziale di 1.000.000 investito.

Commissioni più alte della media, orizzonte temporale di 20 anni.
Ecco il risultato

Ora sappiamo come i costi elevati possano impattare in maniera negativa sulla performance ce degli investimenti. 


  • ESEMPIO DI RENDICONTAZIONE MIFID II (REALE)

Esempio di dettaglio costi in consulenza mix ETF - SICAV ( un mio cliente reale ) ,dettaglio MIFID II Sintetico.

In questo caso potremmo già trovare un ulteriore approfondimento, costi Impliciti ed Espliciti.

  • PERCHE INTRODURRE IL TCO ?? 

Total Cost of Ownership (TCO), in italiano costo totale di proprietà o costo totale di possesso, rappresenta il costo totale di possesso. Viene usato normalmente nelle Aziende, sviluppato da Gartner nel 1987 per calcolare tutti i costi di vita di un apparecchiatura informatica. 

  • Il costo complessivo del fondo (TER) non mostra tutti i costi

Ad ogni modo, il costo totale di possesso di un qualsiasi  veicolo di investimento non è totalmente compreso nel costo complessivo del fondo (TER). Il TER o il suo più vicino sosia l’Ongoing Charge Figure (OCF) è una stima del costo annuale del possesso. Esso rappresenta le variazioni delle quotazioni che potete vedere nel sito web del prodotto o nel documento informativo KIID.

Questo costo verrà giornalmente dedotto pro rata dalle vostre posizioni  ma non rappresenta il costo complessivo che andrete a pagare. Per avere il costo complessivo che andrete a pagare avete bisogno di far riferimento al costo totale di possesso (TCO).

  • Quali costi non sono inclusi nel TER? (costi esterni e correlati) 

Commissioni di swap, ad esempio  la replica sintetica degli ETF sostiene commissioni per ottenere il rendimento dell’indice.

 Proventi di prestito titoli: sono i guadagni realizzati sul prestito dei titoli.

Tassazione durante i ribilanciamenti periodici

Commissioni di negoziazione ad esempio acquisto e vendita di strumenti quotati nel PTF

Commissione di custodia titoli

Imposta di Bollo periodica

Costi di consulenza Fee-on top 

Rabates  (positivi) nei profili di consulenza Fee-Only

  • Costo totale di possesso (TCO)

Di solito non trovate il TCO in qualsiasi sito web o documento informativo, perché mentre il TER o l’OCF sono stati definiti dal settore degli investimenti in accordo con l’Unione Europea, non vi è una definizione standard relativa al TCO.

 Tuttavia, gli investitori quando scelgono strumenti  dovrebbero considerare il TCO perché il prodotto con il TER più basso non è necessariamente il prodotto più economico che si può acquistare. 


Esempio tratto da fonte JustETF


  • CONCLUSIONE

Per ogni singola composizione di portafoglio andrebbe analizzata una molteplicità di fattori per arrivare a calcolare in modo esatto i costi effettivi. Si configura un calcolo non semplice ma sicuramente fattibile grazie alla tecnologia a disposizione. 

Nella configurazione di un rapporto professionale con la clientela ritengo sia indispensabile trasmettere in maniera più precisa possibile tali aspetti per massimizzare la TRASPARENZA. 

fonti Morningstar , JustETF, Bluerating, wikipedia.

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